Le Avversità e Le Malattie dello Zafferano

In questa sezione parleremo delle avversità e delle malattie dello zafferano. Seppur una pianta molto rustica, lo zafferano puo’ essere attaccato da diverse malattie che possono in breve tempo distruggere tutto l’impianto. Parleremo di malattie funghigene e le avversità climatiche. Anche gli attacchi di animali sono dannosi per lo zafferano

Le avversità possono essere di varia tipologia e si dividono in 3 categorie: climatiche, animali e parassitatarie

Climatiche:

escursioni termiche, umidità e siccità eccessive

.Questi tipi di avversità possono recare gravi danni ai bulbo tuberi.
L’eccessiva umidità ed escursioni termiche possono avere effetti diretti sulla pianta così da essere predisposta ad aggressioni da crittogamici (funghi e batteri) che provocano marciumi e morte del bulbo tubero.

Animali:

lepri, talpe, tocampo recintatopi, istrici, cinghiali, daini, cervi, corvi, cantaride.Questi tipi di animali possono recare gravi danni all’impianto. I roditori scavano lunghe gallerie e si cibano dei bulbi tubero mentre le lepri, daini e cervi si nutrono delle loro foglie causando la morte dei bulbo tuberi. Il corvo si nutre dei fiori causando la perdita del raccolto mentre la cantaride attacca il fiore il mattino essendo alla ricerca di miele danneggiando lo stimma
Per gli animali selvatici si usa una recinzione a rete metallica.Anche se frequenti, gli attacchi da parte degli animali di solito non provocano molti danni.

Le piante infestanti

il crocus Sativus, è una pianta che ha una crescita relativamente lenta ed è soggetto all’attacco di numerose piante infestanti.
I campi che sono stati attaccate da infestanti hanno una scarsa fioritura e si può arrivare alla morte del bulbo tubero per competizione e per trasporto di agenti patogeni.
Il problema delle infestanti è strettamente legato alla durata del ciclo produttivo. Nella coltura annuale non si ha un grave problema di infestazione eccessiva avendo la possibilità di lavorazione del terreno, mentre nella coltura poliennale l’infestazione è molto più presente.

In genere, nei grandi appezzamenti, le infestanti sono controllate con mezzi meccanici. Questo è il metodo più efficace ma anche il più costoso. Un altro metodo per poter controllare le infestanti quello di usare pacciamatura.
Sono stati provati diversi tipi di pacciamatura: segatura, trucioli, foglie di felce, paglia, chips di legno, film in polietilene e sovesci nei periodi di febbraio a giugno con graminacee e crucifere; successivo sfalcio e sovescio. Questo metodo è strettamente legato alla coltivazione biologica, mentre la coltivazione non biologica vengono utilizzati diserbanti chimici ma che possono portare ad ottenere una spezia di minore qualità. Si è notato che la solarizzazione ha un effetto di contenimento delle avversità dovute ad infestanti.

Le malattie

I marciume è il danno più grave dello zafferano, la causa sono dei patogeni fungini che crescono nel terreno causati da ristagni di acqua, sbalzi di temperatura e umidità.
Essi sono riconosciuti come:

  • Rhizoctonia sp (marciume del colletto),
  • Fusarium oxysporum
  • Phoma crocophila (carie del bulbo)
  • macrophomina phaseolina (marciume carbonioso)
  • Penicillium cyclopium

Questi funghi si manifestano attaccando i bulbo tuberi e sviluppando macchie di colore rosso, candelette fusarium zafferanomarrone, nero e bianco.
Quando un bulbo tubero viene colpito da questi funghi si può notare dalle foglie che iniziano ad ingiallire e in attacchi di Fusarium oxysporum la spata assume la forma di una candeletta al momento della foriuscita delle foglie.
Il fungo Penicillium cyclopium si sviluppa nei mesi tra luglio e agosto con condizioni climatiche caldo umide.
Quando bulbi vengono danneggiati (tagliati) sono più deboli e di conseguenza più soggetti ad attacchi di agenti patogeni.Studi hanno dimostrato che marciumi causati da fusarium sono stati contenuti con buoni risultati tenendo a bagno i bulbo tuberi, lasciandoli asciugare al sole prima della semina in soluzione con Captafol (funghicida) 80%, Carbendazim o Benomyl, ciascuno allo 0,2%.

Il maggior danno è da attribuire al fungo Rhizoctonia violacea. Si manifesta in due fasi:
nella prima fase appare una sottile muffa di colore bluastro che rapidamente si propaga da un bulbo tubero all’altro.
Nella seconda fase forma delle piccole verruche carnose di colore violaceo. Questa malattia è riconosciuta dagli agricoltori come il “mal vinato”.

Se bulbo tubero viene colpito da questa malattia deve essere estratto dal terreno ed allontanato immediatamente. Esso si presenterà raggrinzito e marcescente emanando un forte odore di muffa.
Un’altra malattia riconosciuta come seria e nella cosiddetta “fumaggine che deriva dal fungo phoma crocophila e perisporium crocophilum. Questa infezione si manifesta con placche regolari di colore nero opaco. Si può verificare estraendo il bulbo tubero dal terreno in corrispondenza delle radici al di sotto delle tuniche.
Il processo di questa malattia fa si che sotto la placca nera il tessuto malato lascia morire il bulbo tubero gradualmente sino a svuotare completamente il bulbo tubero e facendo rimanere solo le tuniche. Questa malattia si presenta al momento della vegetazione provocandone il trattenimento delle foglie e la fuoriuscita delle candelette. Tale malattia si manifesta soprattutto nei terreni argillosi ed umidi. Anche in questo caso si procede con l’estirpazione e l’immediato allontanamento.
Il fungo penicillium cyclopium si manifesta soprattutto quando i bulbo tuberi sono lesionati e indeboliti o quando la stagione risulta calda e umida. Questa patologia si manifesta colpendo i bulbo tuberi formando un marciume violaceo-nerastro. Unico rimedio per prevenire questa malattia è immergendo i bulbo tuberi in acqua con sostanze Mercuro-organiche.

 

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