Negli impianti di zafferano a conduzione pluriennale è fondamentale monitorare l’avanzamento di eventuali patologie al fine di minimizzare i costi relativi alle perdite di bulbi.
Cogliamo l’occasione di presentare una tecnica tipicamente utilizzata nella gestione dei progetti, adattata alla coltivazione dello zafferano, rispondendo ad una domanda interessante.

Quest’anno farò il mio primo piccolo impianto e avrei deciso di farlo pluriennale.
Il mio dubbio è come verificare lo stato di salute dei bulbi.
Essendo interrati come capisco se stanno bene di salute o se c’è qualche marciume in corso ?

La valutazione è semplice durante il ciclo vegetativo perché osservando la pianta puoi capire il suo stato.
Dopo la fine de ciclo vegetativo i bulbi sono interrati e non è possibile vederli.
Supponendo di aver condotto bene la coltivazione nei mesi precedenti (arginando  malattie, mantenendo il giusto equilibrio tra bulbi e infestanti), cicli di irrigazione, ecc, puoi tranquillamente spiantare a campione e verificare lo stato dei bulbi.
Molto dipende dalle condizioni meteo.
Un’estate molto piovosa calda può portare a marciumi, mentre un’estate molto calda e secca come il 2017, può letteralmente cuocere i bulbi.
A questo punto puoi usare un po’ di matematica.
Supponiamo che tu hai piantato 200 bulbi.
Un livello di perdita accettabile non va oltre il 6-9% dell’impianto.
Abbiamo supposto che l’impianto sia stato condotto bene e ti sei ritrovato con 200 bulbi alla fine del ciclo vegetativo (Giugno).
Puoi lavorare utilizzando una semplice tecnica di Risk Managementi:

  •   Fai una campionatura del 10% ( bulbi) tutti diversi  e verifichi quale è la percentuale di bulbi malati o da tenere in osservazione che ti escono fuori.
    Fai un controllo nel tempo che decidi tu l’intervallo (fisso) e ogni volta avrai dei valori. Considera che intervalli più brevi hanno maggiore affidabilità e maggiori costi e viceversa
    Come ottenere i valori.
    – Viene assegnato un numero di gravità ( io ho utilizzato una scala da 1 a 5 ma puoi utilizzare una scala 1 a 3) che dipenderà dalla tua valutazione circa lo stato di salute dei bulbi.
    – Conti quanti Bulbi hanno la stessa gravità
    – Fai la moltiplicazione tra in numero di bulbi e la gravità (lo fai per ogni gravità) e ottieni il rischio cumulato
    – Fai la media dei rischi cumulati (somma dei valori dei rischi diviso il numero dei valori, in questo caso 5).
    ((0*5)+(0*4)+(1*3)+(1*2)+(18*1)) /5 = 5

    Controllo Data Bulbi non perfetti Gravità Rischio BxG Media del rischio
    1 01/06/2018 0 5 0
    0 4 0
    1 3 3
    1 2 2
    18 1 18 5

    In questo modo hai un valore numerico da poter confrontare con il tuo valore limite del rischio dato dal famoso 9% della perdita
    (la % la definisci tu se vuoi).
    Come ottenere il valore di Riferimento:
    Abbiamo detto che il nostro valore di riferimento è il 9% dei nostri bulbi piantati cioè 18 su 200 bulbi totalmente da eliminare (gravità 5)
    Per cui calcoliamo allo stesso modo il rischio generato traducendo in numeri la situazione e riportando tutto al campione di 20 pz che si sta osservando.
    – In altre parole va calcolato il 10% (campione che monitori) sul totale dei bulbi piantati e farne il 9%
    Sul Totale il 9% è: 200*0,09 = 18 Bulbi Da scartare nel totale dei bulbi
    Rapportando al campione 20*0,09= 1,8 Bulbi -> 2 Bulbi da scartare nel campione
    – Calcolo il Rischio massimo cumulato come sopra come la media dei singoli rischi
    ((2*5)+(0*4)+(0*3)+(0*2)+(18*1)) /5 = 6

    Valore Criticho del Rischio
    Bulbi Piantati
    200 -> 9% del valore Bulbi non perfetti Gravità Rischio
    riportato sul 2 5 10
    campione 0 4 0
    0 3 0
    0 2 0 Valore di Riferimento
    18 1 18 6
  • Adesso hai il tuo valore di riferimento (6) che è il tuo rischio massimo accettabile e i tuoi valori delle singole rilevazioni
    (che puoi vedere in tabella sotto)
    Quando, a seguito delle rilevazioni, vedi che il tuo valore del rischio va sopra la soglia allora è opportuno lavorare sulle opportune azioni correttive.
    Ad esempio spiantare i bulbi.

Ti faccio un esempio di come, applicando questa tecnica l’anno scorso abbiamo evitato ulteriore manodopera su un campo pluriennale dedicato alla sola produzione di fiori.
Nel 2017 su questa particella non era prevista lo spianto.
Tuttavia il caldo anomalo ha fatto si che si stava verificando un incremento dei bulbi molli. Abbiamo visto che la media iniziava a salire e abbiamo fatto queste valutazioni:
– Spiantiamo con un aumento dei costi di 200€ e un rischio fermo al valore attuale (Salviamo tutti i bulbi) – Azione di contrasto
– Non Tagliamo l’erba così da dare un riparo ai bulbi e continuando il monitoraggio a tempi più ridotti ed eliminando i bulbi allo stato rischio 3 Valutando una perdita in valore di Bulbi di 150€ con un trend più basso dovuto all’azione “semi-preventiva”?
Abbiamo proseguito sulla scelta della seconda opzione.
Questi numeri logicamente sono indicativi ma questo è uno strumento che con un impianto di maggiori dimensioni può risultare determinate,

 

Come vedi la linea Blu identifica il rischio associato alle tue rilevazioni e la linea rossa identifica il tuo valore critico
Per rendere i dati ancora più chiari ti ho evidenziato la linea di tendenza a media mobile che appiana le fluttuazioni dei dati per mostrare un andamento o una tendenza in modo più chiaro.
Si vede chiaramente che dopo un primo periodo in cui il rischio è sotto il livello critico (se guardi i dati nelle tabelle la situazione delle rilevazioni lo rispecchia), nelle successive si ha aumento.
Dalla 3° bisogna intervenire
Attraverso l’applicazione di semplici calcoli matematici puoi valutare efficacemente la decisione al minor costo.

Puoi scaricare il file Excel che ti ho preparato così puoi adattarlo al tuo caso.

SCARICA IL FILE EXCEL

 

 

2 pensieri su “Il Controllo Dei Bulbi Interrati nei Mesi di Riposo Vegetativo

  1. guest dice:

    l’esperienza si evita comunque di fare calcoli e applicare formule, si giudica a “occhio”.
    Chiaramente il concetto è di verificare, con un serie di ” assaggi ” a campione su vari punti, lo stato di salute dell’impianto.
    Le sorprese, a volte, alla ripresa vegetativa e fioritura sono tremende.
    Sempre meglio espiantare, selezionare, conciare e reimpiantare,vale sempre il detto : ” meglio temere che provare ” !

    • Gaetano De Felice dice:

      Per rimanere nell’ applicazione del modello per avere un metodo di decisione, proviamo a scavalcare per un attimo il modo tradizionale di pensare.
      Supponiamo per semplicità di avere una situazione di questo tipo

      – Bulbi da piantare P= 1000
      – Costo del bulbo Cb=0,10 €
      – Costo impianto per un anno Pr=125€
      – Un tasso di perdita del I° anno f1=0 (ipotesi che li abbiamo tutti raccolti a fine del primo anno e sono tutti sani
      – Un tasso di perdita del II° anno f2=10% (se non spianto ho una sorpresa alla ripresa vegetativa in una perdita del 10% cioè perdo 100 bulbi)
      – Costo backordering o perdita dato dal valore del bulbo * la perdita Cbk= P*f
      Per semplicità non considero il maggiore numero di bulbi prodotti. Cambiano i numeri, non il concetto.
      Tramutiamo in costo tutto questo.
      La migliore soluzione è quella che genera il minor costo totale. Se adattiamo calcoliamo il costo totale (adatto il modello di calcolo che si chiama EOQ)

      – Costo totale: Cb*P (costo del totale dei bulbi piantati) + Pr (Costi di produzione) * n°anni (cicli di produzione) + Cbk=P*f (costo della perdita).

      CT= Cb*P + Pr*n + P*f

      Applichiamo questa formula ai due casi:
      I° caso: Spianto il I° anno e non ho perdita ma ho un doppio costo di impianto (n=2)
      CT1= 1000*0,10 + 125*2 + 0,10 * 0 = 350 €

      II° caso: Non spianto il I° anno con una perdita del 10% cioè 100 bulbi con un solo costo d’impianto
      CT2=1000*0,10*125 * 1 + 0,10*100= 235€

      In questo caso conviene non spiantare i bulbi.

      Se vogliamo andare più a fondo durante i controlli annuali con questo sistema possiamo capire se conviene spiantare o no i bulbi a fine stagione andando a calcolare quale è la massima % che possiamo raggiungere (punto critico) per cui siamo in una situazione in cui dobbiamo intervenire.

      Basta calcolare il punto in cui i costi totali si eguagliano e ricavare quanti bulbi (e quindi la %) possiamo perdere prima di perdere il vantaggio della coltivazione pluriennale (ripeto solo nell’ipotesi che abbiamo definito a priori di voler fare un impianto pluriennale).

      CT1=CT2=350€
      la nostra incognita e il numero di bulbi f.

      350=1000*0,10+125*1+x*0,1=> x=1250pz

      Si vede che il punto si trova a 1250pz, cioè più di quanto abbiamo piantato.
      Cosa significa questo? Che pur avendo un impianto che va oltre il 10% della perdita conviene non spiantare perché il costo di spianto, selezione e eccetera sarebbe comunque maggiore di un riacquisto dei bulbi e nuovo impianto.

      Avendo dati + realistici (questo è solo un esempio) si trovano valori che rispecchiano meglio la realtà. Ad esempio se il punto d’incontro fosse stato 350 bulbi sarebbe significato che arrivati al 35% di failure rate (tasso di perdita) è il momento di decidere di spiantare.

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