Salve mi chiamo Giorgio e vi scrivo dalla Valle d’Aosta. Ho deciso di provare la coltivazione dello zafferano nella mia regione, per quest’anno mi sto informando ed è per questo che mi rivolgo a voi.
Ho visto parecchi vostri video e ho visitato parecchi siti e mi sono rimasti alcuni dubbi. Volevo, se possibile e quando avete tempo, ricevere queste informazioni.
1-bisogna sempre, dopo l’espianto, fare ai bulbi un bagno preventivo per evitare infezioni e malattie? con cosa e come?
2- per l’essiccazione il tempo qual’è? ho letto 2/3 ore o addirittura 10/12 ore, il giusto avendo un essiccatore elettrico?
3- qual’è il metodo per ottenere bulbi di misura grande?
4- lo zafferano ha una scadenza di conservazione? quanto?

Grazie della cortesia in attesa di rivolgermi a voi il prossimo anno per l’acquisto dei bulbi……. Mi sto preparando con terreni e attrezzature idonee, credo si possa fare qui in Valle d’Aosta. 

Salve Giorgio Grazie per averci contattato e possiamo già dirti subito che in Valle D’Aosta abbiamo circa 10 produttori che seguiamo attivamente e  lo zafferano cresce senza problemi sia a basse altitudini Sia ad altitudini alte. Un Nostro produttore coltiva Zafferano a circa 2800 metri di altezza.

Per rispondere a tutti i tuoi dubbi provo a sintetizzare il più possibile le informazioni anche se ci sarebbe molto di più da dire.

1- per quanto riguarda il bagno preventivo solitamente si utilizza solfato di rame o ossicloruro di rame che è un potente anti crittograme e che permette di ridurre il rischio di infezioni fungine.
Tuttavia per nostra esperienza abbiamo verificato che se si procede ad una buona pratica agricola non c’è bisogno di effettuare il bagno preventivo in solfato di rame in quanto il costante monitoraggio e la tenuta agricola riducono la perdita a un massimo del 2% sul totale.

Se si vuole procedere al bagno in solfato di rame è necessario preparare una soluzione rispetto a quanto è prescritto dal prodotto specifico acquistato e bagnare i bulbi per qualche secondo senza ” affogarli”, farle asciugare e successivamente piantarli.

2- l’essiccazione andrebbe monitorata attraverso un igrometro o attraverso analisi specifiche sullo zafferano. Solitamente viene essiccato a bassa temperatura in forni ventilati fino a quando a livello empirico è possibile verificare la idratazione degli stimmi facendo una semplice verifica. Dopo un tempo di 2 ore si va a vedere se lo stimma resta dritto e non è più morbido e tende a spezzarsi. Dopo due ore  se  questo non avviene vuol dire che il tempo non è sufficiente e quindi va allungato il tempo di asciugatura. Il Tempo di asciugatura dipende principalmente dal tipo di essiccazione e dalla temperatura e Può variare dai 40 minuti per tostature superiori ai 60-70 gradi 12 ore ma anche 15 a seconda dell’umidità durante il momento di raccolta  e per essiccazione a bassa temperatura intorno ai 35 gradi.

3- La tecnica migliore per ottenere bulbi di grandi dimensioni è quella di avere un terreno ben bilanciato, uno spazio sufficiente tra i bulbi e la giusta profondità di semina rispetto il terreno che ospita i bulbi.
Anche se bisogna specificare che bulbi di grandi dimensioni tendono a crescere negli anni successivi in modo meno proporzionale rispetto a bulbi di dimensioni più piccole. Provo a fare un esempio:  se si hanno due bulbi da 50 g ciascuno presumibilmente nel secondo anno di semina questi bulbi otterranno circa 180- 200 grammi di bulbi figli.

Se invece si hanno 5 bulbi da 20 grammi la crescita sarà presumibilmente maggiore Ottenendo anche 250 g di bulbi figli.

Logicamente questi sono dati indicativi e le variabili in campo Sono moltissime è molto dipende sia dalla tecnica agricola sia dalla capacità da parte dell’imprenditore di riuscire ad avere un terreno bilanciato adatto alla coltivazione dello zafferano.
Infatti non è sempre corretto spargere concime organico e misura di 3 kg per ogni metro quadrato in quanto un terreno molto ricco di natura potrebbe andare oltre la quota necessaria di quindi sortire l’effetto opposto. La concimazione dovrebbe sempre avvenire dopo delle analisi specifiche del terreno.

4- solitamente lo zafferano ha una lunga scadenza e in teoria se si conserva efficacemente, lo zafferano è buono da consumare anche dopo 4 anni. E’ Considerare il decadimento delle sostanze all’interno del prodotto come crocina picrocrocina e lo sviluppo del safranale per decomposizione che alterano le proprietà organolettiche dello zafferano e solitamente lo zafferano dopo 24 mesi già può essere considerato vecchio. La data di scadenza viene definita dall’impresa in modo autonomo secondo i propri processi di produzione e la qualità che garantisce. Le scadenze proposte sul mercato sono 18-24 mesi solitamente.
Giada

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