Partiti!
La prima nostra prova sta per iniziare e siamo in ansia!
Tutti gli aspetti sono curati? Si, No.
Hai preso tutto? BOH!
Sono i pensieri di chi fa qualcosa per la prima volta.
Qualcosa d’importante. Un momento in cui puoi giocarti la credibilità e un nome.
Non a caso è il primo Corso di Produzione e commercializzazione dello zafferano e si tiene a Lucca.
Almeno giochiamo in Casa!
Da Martedì a Sabato è stato un continuo organizzare, discutere e mettere in ordine.
Le slide? Guardiamole! Meglio che non scappi nulla.
Le sedie, i tavoli, i teli e i campioni. Una corsa per far sì che tutto vada per il meglio.
Non parliamo del proiettore, è meglio!
Non sapevamo come sarebbe andata e non sapevamo se gli argomenti che avevamo scelto con tanta cura sarebbero stati all’altezza delle aspettative di tutti partecipanti.
Infatti quando avevamo pensato di mettere su questo corso, lo avevano fatto con la convinzione che non avrebbe avuto un grande successo soprattutto in un campo dove ci sono molti nomi altisonanti per cui pensavamo pensava che due giovanotti (mica tanto) con tanta passione ma senza una storia centenaria di territorio alle spalle non potessero competere con i grandi produttori e le grandi associazioni.
Che bello! Siamo in più di 40! Ma dove ci mettiamo tutti?
Allora in cambio in corsa: si perché ci aspettavamo una partecipazione quasi nulla dato che avevamo previsto anche la possibilità di non fare nessun corso per mancanza di partecipanti.
Avevamo previsto al massimo una partecipazioni 10-15 persone che avevano già chiesto di organizzare qualcosa del genere.
E allora ecco una soluzione di emergenza: il centro culturale nel “Borgo delle camelie” è l’alternativa che poteva affrontare questa grande affluenza.
Con molta ansia abbiamo organizzato tutto in brevissimo tempo pianificando tutti gli aspetti tutti gli argomenti che abbiamo dovuto trattare convinti di voler offrire qualcosa di diverso rispetto agli altri al di là della semplice coltivazione dello Zafferano.
Un corso sullo diverso, un corso senza super esperti, professori ultra centenari. Un corso in cui non saremmo stati su un palco a raccontare cose!
Volevamo coinvolgere tutti con il nostro entusiasmo (abbiamo sudato sette camicie, è proprio il caso di dirlo). Così formale che il “docente” si asciugava il sudore con l’asciugatutto da officina meccanica!
Un corso sullo zafferano che avrebbe dato qualche idea e qualche dato da leggere e da analizzare per avviare un’impresa o per aiutare i partecipanti a creare delle nuove idee.
L’obiettivo era questo: stimolare la creatività di tutti partecipanti dando la possibilità di approfondire degli aspetti dei campi di applicazione dello zafferano e gli aspetti commerciali che più interessano i partecipanti di un corso e che spesso e volentieri vengono affrontati.
E allora ecco il programma e per deformazione professionale ecco LA WBS del corso. Un grafico quasi incomprensibile dovuto alla vastità degli argomenti che avremmo voluto trattare durante tutta la giornata.
Volevamo trattare tanti argomenti così cercando di offrire il miglior servizio possibile nel tempo che avevamo perché credo che quando un corso si paga, i docenti devono essere “strizzati” !
Il caldo era torrido e la giornata non era proprio ideale per stare lì un aggiornamento ad affrontare argomenti anche molto tecnici (meglio il mare o la montagna)
È qui che abbiamo inziato ad avere la convinzione che forse stavamo facendo qualcosa di buono l’interesse è tanto e lo è stato tanto fino alla fine.
Come si è svolta la giornata:
il corso sullo zafferano sarebbe dovuto iniziare alle 8:30 ma alle otto molti generano pronti per cui ci siamo avviati dal parcheggio del’ “agriturismo alle camelie” laddove avremmo dovuto tornare per fare la prova in campo e pranzare.
E allora tutti in fila per due attraverso il borgo delle camelie e verso il centro culturale.
La mattina abbiamo discusso degli aspetti del terreno delle condizioni più favorevoli alla coltivazione dello zafferano e abbiamo mostrato come alcuni dei luoghi comuni intorno a questa coltivazione siano poco coerenti con la realtà e quindi con il risultato che ci si attende.
Il corso sullo zafferano prevedeva proprio questo, la volontà di mostrare tecnicamente come anche in una coltivazione così tradizionale ci sia bisogno di valutare attentamente tutti gli aspetti della produzione.
Ed ecco che quindi dopo una lunghissima mattina (molto tecnica) e molte domande curiosità e qualche correzione arriva mezzogiorno.
Il corso sullo zafferano non è finito bisogna andare a fare la prova in campo ed è qui che i più temerari si avventurano con scarponi zappa con il sole sulla testa.
È così che Giada mostra come si effettua una coltivazione e un impianto di zafferano nella pratica.
Arriva così il momento del pranzo che è rigorosamente a base di zafferano.
Bruschetta, Risotto, Pollo e Dolce.
Il caldo e tanto ma anche la voglia di imparare e sapere qualcosa in più non è da meno per cui il corso riprende e si torna un po’ assonnati (forse colpa del vino buono) e meno formali rispetto alla mattina, ad affrontare gli argomenti caldi della giornata. Giusto perché non si è sudato abbastanza.
Prima: come si raccoglie, come si essicca e come si lavora lo zafferano raccolto.
Giada, esperta produttrice ne cura ogni aspetto e racconta ogni aspetto.
Quante domande!!! E questo ci rende felicissimi perché abbiamo stimolato la curiosità!
Gli aspetti economici dello zafferano. Com’è possibile che lo zafferano costi così tanto? Speriamo di aver risposto correttamente.
Dopo abbiamo affrontato il mercato e quali sono gli aspetti e gli sviluppi ulteriori dello zafferano al di là della distribuzione alimentare ormai satura di micro produttori spesso non proprio conformi alle regole.
E allora ecco qualche idea che ha iniziato a stimolare la fantasia dei presenti ed infatti si vedevano facce che pensavano a dove avrebbero potuto piazzare il proprio prodotto e quale sarebbe stato il loro contributo alla propria crescita.
Qualcuno da lontano è andato via prima perché le persone sono arrivate da quasi tutta Italia per ascoltare noi. Non potevamo sbagliare!
Persone sveglie dalle due del mattino o che sono partiti il giorno prima e che sono arrivate dalla Valle d’Aosta e anche dalla Basilicata a cui prendiamo un grazie speciale per il sacrificio fatto con la speranza di non aver deluso le aspettative di tutti.
Il corso sullo zafferano ha permesso di confrontarci e ci ha permesso di presentare un nostro progetto per il futuro perché forse produrre zafferano non è semplicemente offrire un prodotto secondario o di nicchia (per renderlo più affascinante), ma è qualcosa su cui poter costruire un progetto più grande.
Grazie a voi tutti e ricordiamo che manca l’ultima parte del corso che non abbiamo affrontato per motivi di tempo ma ugualmente importante rispetto alle altre e che faremo prossimamente.