Questa volta affrontiamo una problematica che in questo periodo tutti i produttori di zafferano devono afforntare: LA PULIZIA DEL campo di zafferano.
Noi pensiamo che quelle che tutti noi chiamiamo “infestanti”, in realta’ fanno bene al pianeta perche’ garantiscono la bio-diversita’ e sono un toccasana per le nostre api per produrre il polline utili alle colonie di bombi che alleviamo nella nostra nuova avventura.
Tuttavia é necessario prendere provvedimenti perche’ di tutto cio’ lo zafferano, ne soffre.
Un campo con numerose infestanti, non permette una buona crescita dei bulbi e non permette di far raggiungere un buon peso ai bulbi perche’ “soffrono la competizione “ con altre piante.
La gestione delle infestanti é importantissima fino alla fine della fioritura. Infatti il periodo dove i funghi e soprattutto il fusarium attaccano è quello che precede la fioritura.
Bisogna tenere arieggiato il terreno per permettere alle nuove spate di uscire facilmente ma bisogna fare attenzione. Un sarchiatura troppo profonda può rompere le gemme e compromettere la fioritura.
L’azione migliore per tenere sotto controllo le infestanti é la prevenzione. Significa che la preparazione del terreno l’anno precedente e le azioni di concimazione, permettono di ridurre notevolmente gli interventi necessari di pulizia.
Anche la presenza di nutrienti e quindi il pH, influenza questo fattore (a proposito: in base alle infestanti presenti, é possibile capire il l’acidita’ o l’alcalinita’ del terreno). Es. Terreni ricchi di azoto saranno pieni di infestanti come ortiche, stellaria, nardo e amaranto.
Partendo dalle concimazioni, in via generale possiamo affermare che le concimazioni stallatiche aumentano lo sviluppo di infestanti, per cui andrebbe sempre privilegiato il letame compostato e maturo perché stabilizzato e ripulito da possibili funghi, batteri, virus e da sementi di piante infestanti grazie alle temperature raggiunte durante il compostaggio.
Altra tecnica di concimazione riguarda il Sovescio. La semina di piante coprenti permette di controllare meglio nel tempo le infestanti e arricchire il terreno con una buona quantita’ di sostanza organica.
Per prevenire é necessario preparare il terreno in modo corretto. Lo zafferano predilige terreni di vario genere purché sciolti e soprattutto ben drenati. Per evitare al meglio qualsiasi ristagno idrico si può coltivare su terreni in leggera pendenza, così da garantire un buon deflusso idrico anche nel caso in cui il terreno non si presenti particolarmente drenante. Bisogna comunque considerare il dilavamento per pendenza.
Quindi; per preparare il terreno a questa coltura si opera come se si coltivasse una qualsiasi poliennale. Si inizia con un lavoro di aratura profondo (30-35cm max.) di aratura e interramento del concime o semina dell’erbaio autunnale ,
Si procede poi con lavorazioni superficiali, come erpicatura e fresatura, ripetute più volte, per ammorbidire il terreno e contenere le infestanti. In Primavera si procede ad una lavorazione profonda se non si è riusciti in autunno e interramento del concime.
Dopo 10 giorni si procede alla fresatura e irrigazione con la semina dell’eventuale erbaio primaverile e successive irrigazioni.
Si continuano le lavorazioni superficiali fino a semina (sofficità terreno e controllo infestanti) oppure si procede all’interramento dell’erbaio per poi proseguire con le lavorazioni superficiali di contenimento delle infestanti. Due giorni prima della semina di procede alla lavorazione per grana fine per rendere soffice il terreno.
La semina viene effettuata lasciando uno spazio tra le file. Lo spazio di intervallo tra le file dipende dalla dotazione dei mezzi di lavorazione. Solitamente gli spazi di lavorazione vengono lasciati ad una misura adeguata al contrasto delle infestanti oltre alle eventuali concimazioni aggiuntive necessarie. Si consiglia di non superare gli 80-100cm di larghezza in quanto si potrebbe avere una occupazione troppo scarsa del terreno con la conseguente riduzione della produttività per metro quadrato.
Per avere un buon controllo delle infestanti, l’impianto monofila é da prediligere con coltura annuale.
Molti adottano la coltura poliennale, con la convizione che si risparmia manodopera nella raccolta e semina dei bulbi. Oltre ad altre considerazione economiche, rispetto le infestanti, la coltura poliennale necessita di piu’ interventi, anche estivi che riducono il vantaggio della coltura poliennale. Noi consigliamo la coltura annuale
Le Tecniche per contenere le infestanti.
Prima di parlare di questo vogliamo soffermarci sui risultati che abbiamo raggiunto noi. Dopo diversi anni di esperimenti abbiamo fatto costruire un macchinario su misura per la nostra azienda, che ci permette la pulizia del campo senza interventi manuali con lavorazioni meccaniche su una particella di quasi un ettaro di zafferano in poche ore.. Cioe’ direttamente dal trattore. Questo e il nostro risultato.
Prima:
Intervento con macchinario
Quando parliamo di pulire il campo, non intendiamo rimuovere tutte le infestanti (potrebbe indebolire la struttura del terreno e farlo “cadere”), ma mantenere un livello accettabile di verde.
Le piantagioni di zafferano quindi, soffrono l’elevata competizione con le infestanti, soprattutto durante il periodo di riproduzione dei bulbi.
Gli interventi possono essere di diversa tipologia e mirano a ridurre il carico competitivo delle radici e della esposizione solare dello zafferano.
Le tecniche sono molteplici:
Dopo la fioritura, solitamente il controllo riparte dal mese di marzo quando si risveglia la natura.
Se si è seguita una buona tecnica agronomica bastano due interventi ogni anno.
Durante il periodo primaverile laddove l’impianto ha una densità alta si è aiutati dall’effetto pacciamante delle foglie dei bulbi.
Una corretta gestione delle infestanti
Gestione non corretta
Solitamente il controllo riparte dal mese di Marzo quando si risveglia la natura. Se si è seguita una buona tecnica agronomica bastano due interventi ogni anno.
Durante il periodo primaverile laddove l’impianto ha una densità alta si è aiutati dall’effetto pacciamante delle foglie dei bulbi.
Chi opta per un intervento manuale puo’ intervenire con mezzi meccanici tra le file, mentre manualmente con piccoli sarchi sopra le file. Serve a distruggere meccanicamente le erbe infestanti e favorire la circolazione dell’aria nel terreno. Permette di agevolare nei climi freddi la penetrazione nel terreno del calore solare e ridurre l’evaporazione
dell’acqua, interrompendo la capillarità del terreno, per trattenere l’umidità.
É possibile utilizzare il diserbo a fuoco (pirodiserbo). La nostra esperienza ci ha dato scarsi risultati.
É possibile anche intervenire con diserbo chimico. Ricordiamo che tali prodotti possono essere acquistato solo se si possiede l’autorizzazione.
Sebbene non esista un prodotto specifico per lo zafferano, il prodotto da utilizzare durante la coltivazione dipende dalla tipoligia di infestante (diserbo selettivo).
Bisogna sempre riferirsi al proprio professionista di fiducia per capire il miglior piano di contenimento. Fare sempre una prova su una piccola parte di campo
In linea di massima il piano per il diserbo chimico:
– Prima della semina: Prodotti a base di Pendimethalin
– In primavera: Prodotti a base di Metamitron
– Dopo lo spianto: Prodotti a base di Glyfosate
Sebbene il diserbo chimico sia una strada, non é l’unica; e la buona tecnica agronomica permette di evitare l’utilizzo di tali sostanze.
Quanto riportato, anche se redatto sulla base di ricerche ed usi, si intende semplicemente a titolo informativo. Clesia.it non risponde di eventuali danni causati dall’uso dei prodotti e delle informazioni indicate. Usare i prodotti con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto con particolare attenzione alle prescrizioni supplementari, a pittogrammi e le frasi di pericolo per un uso sicuro del prodotto.